Wilder Girls by Rory Power

autore:Rory Power [Power, Rory]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2021-01-20T12:00:00+00:00

12

«Come ti senti?»

Mi stringo nelle spalle.

«Nessuno stress? Niente che ti abbia provocato una reazione emotiva particolarmente accentuata? Ne hai passate parecchie...»

Non ho mai visto questa donna prima d’ora. È entrata dopo la Paretta. Non mi ha detto il suo nome, ha solo spinto una sedia a rotelle fino al mio letto e si è seduta come se la stanza le appartenesse.

«C’è qualcosa che ti mette a disagio?» mi chiede.

È vestita come la Paretta, la stessa tuta protettiva e la mascherina chirurgica. Solo che la sua mascherina è di plastica trasparente. Per farmi sentire in comunicazione con lei, penso, ma l’unico effetto è che le distorce la parte inferiore della faccia.

«Byatt?» mi richiama inclinandosi in avanti.

Distolgo lo sguardo, mi curvo sopra la lavagnetta. Non mi sento a disagio, vorrei scrivere. Sono solo annoiata.

Invece decido per un “No”

«No?»

“Non sono a disagio”

Lei annuisce e si riappoggia allo schienale. Io abbasso lo sguardo, sulle coperte tirate sopra le mie gambe.

«Sai come mi chiamo?» chiede lei.

“No”

«Vorresti saperlo?»

Indico di nuovo la lavagnetta.

«Perché no?»

Tengo la bocca chiusa e mi limito a sbattere lentamente gli occhi mentre la fisso. Lei annuisce come se significasse qualcosa.

«Che ne dici di qual è il mio lavoro?» chiede. «Questo lo vorresti sapere?»

“Sei una terapista”

«Come fai a dirlo?»

Alzo gli occhi al cielo.

«Sei già stata in terapia prima d’ora?»

“Secondo te?”

«Proviamo in un altro modo» dice lei. La conosco. Nuova di zecca, ma l’ho incontrata mille volte. È così che mi guardano quando non mi scopro.

Solleva il suo portablocco, sotto tiene un libro sottile, rilegato. Me lo passa. È blu, con una scritta dorata in rilievo. Lo riconosco: un annuario della Raxter, l’ultimo prima del Tox, l’unico anno che ho vissuto lì da sana.

Afferro la lavagnetta.

“Come l’hai avuto?”

Lei non risponde. Lo apre e lo sfoglia lentamente. «Era il tuo primo anno alla Raxter, vero? L’anno prima del Tox?» Mi stringo nelle spalle. «Non compari molte volte.»

“Non mi piacciono le foto”

«Oh, guarda. Eccone una.» Mi allunga il libro e io lo prendo, me lo appoggio sulle gambe.

Siamo io, Hetty e Reese, sedute insieme sul divano del salone. Hetty è girata verso di me, mi sta raccontando una storia o qualcosa del genere, mentre Reese è appollaiata sul bracciolo del divano dietro di me, e mi sta intrecciando i capelli. Sta sorridendo – solo un accenno, ma c’è –, io invece ho gli occhi chiusi, la testa inclinata indietro e sto ridendo. Potrebbe quasi essere la Raxter com’è adesso, ma il divano è morbido e vellutato, e sul davanzale alle nostre spalle c’è un vaso di Iris di Raxter.

«Chi sono? Le tue amiche, intendo.»

Mi chino di più sulla pagina. Gli occhi di Hetty sono caldi, spalancati e pieni di gioia. Avevo quasi dimenticato com’era il suo viso quando li aveva tutti e due.

«Quella è Hetty, giusto? Hetty Chapin? E quella dovrebbe essere Reese Harker.»

Chiudo il libro mentre la psicologa si sporge verso di me, e lo infilo sotto la lavagnetta. Un’altra della squadra della Paretta, che fa domande sulle mie amiche che non ha nessun diritto di fare.

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